L’inchiesta
giudiziaria sulla gestione di Urbino Servizi
riporta in primo piano la questione del
Parcheggio e Centro Commerciale S.Lucia. Questa inutile e orrenda colata
di cemento non ha portato fortuna né al Pd, decretandone la sconfitta
elettorale, né all’attuale Giunta, che – non si capisce ancora in quali termini
- si trova coinvolta nell’inchiesta. A prescindere dalla correttezza di certe
nomine pubbliche, sulle quali attendiamo chiarimenti dalla magistratura, sono
le dichiarazioni del consigliere Forti a risultare assai interessanti.
Apprendiamo che la Giunta dirotta 400 mila euro dal bilancio complessivo per
pareggiare il bilancio di Urbino Servizi, perché le entrate del parcheggio non
consentono la copertura del mutuo contratto con la banca. Dai soldi dei
contribuenti urbinati viene dirottata
cioè una somma significativa per coprire la gestione fallimentare di una
società municipalizzata.
Sinistra per
Urbino non aveva dubbi e le forze che la compongono avevano anticipato questo
esito già ai tempi del primo mandato di Corbucci. Ancora una volta, amaramente,
dobbiamo scrivere che avevamo ragione. Ad una costruzione fallimentare è poi
seguita una gestione altrettanto fallimentare, con il parcheggio sempre in gran
parte vuoto.
In questo
fallimento, tutti sono coinvolti e responsabili: la precedente giunta Pd, con
gli stessi personaggi che siedono ora all’opposizione in Consiglio Comunale;
l’attuale Giunta e maggioranza, il cui Sindaco aveva sostenuto il progetto salvo
ammettere in seguito di aver sbagliato; Cut
la cui leader era presente nella vecchia Giunta e nella fase iniziale di
quella nuova. Nemmeno Londei e Mechelli - “il nuovo che ci avanza”, due volti
nuovi e giovani - abbozzarono una critica, anzi avallarono ogni atto della
Giunta precedente. Solo Sinistra per Urbino si batté contro, pubblicando tutte
le informazioni sul giornale “L’Arcobaleno” grazie agli articoli di Antonio
Cipollini ed entrando in rotta di collisione con il centrosinistra fino a rompere
definitivamente con il PD. E trovandosi a fianco, quando questo movimento si è
formato anche nella nostra città, soltanto i 5 Stelle e l’associazione
ambientalista Legambiente.
Poiché
gli urbinati ci stanno rimettendo ogni anno 400 mila euro di mutuo in cambio di
nessun vantaggio in termini di servizi, vorremmo sapere chi ha guadagnato da
questa immensa operazione. E vogliamo sapere soprattutto perché le scelte
sbagliate degli amministratori devono poi ricadere sui cittadini, mentre non
vale mai il principio per cui “chi sbaglia paga”. Politicamente, e cioè mandando
tutti i responsabili a casa, ma anche sul piano finanziario e cioè rimborsando
la comunità per il danno che le è stato arrecato
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