martedì 5 settembre 2017

SCUOLA DI TRAZANNI: PER UNA POLITICA DELL’ACCOGLIENZA E DELL’INTEGRAZIONE



Il trasferimento di una decina di alunni della classe 1 e 2 da Trasanni ad Urbino ha alimentato una serie di polemiche dietro cui possono nascondersi certi pregiudizi, purtroppo anche razziali. Infatti le scuole elementari di Urbino hanno accolto nel passato bambini di nazionalità inglese, statunitense, tedesca, svizzera ecc. e nessuno si è mai allarmato per i possibili ritardi nell’apprendimento dei propri figli. Ora in maniera irrazionale e contro ogni dettame pedagogico viene sollevato il problema. La preoccupazione di alcuni genitori per i propri figli è legittima, ma l’attenzione dovrebbe orientarsi sullo stato attuale di salute della scuola italiana, pauperizzata dai vari governi di centro destra e centro sinistra e falcidiata da cosiddette riforme, da ultima la “Buona Scuola” del Pd renziano, che hanno mortificato insegnanti e personale scolastico, e depresso i genitori.   E’ evidente che la scuola italiana, vittima di costanti tagli, non è attrezzata ad affrontare queste novità epocali, e ne scarica il peso sulle spalle e sulla buona volontà degli insegnanti. I pochi  anonimi genitori potrebbero allora, in accordo con i docenti, mobilitarsi per ottenere il sostegno necessario, corredato da un piano di reale di accoglienza, per consentire l’auspicata ed urgente integrazione, che non deve essere intesa come assimilazione della cultura del migrante alla nostra, ma come interazione tra due culture, considerando quella dell’altro una risorsa e non un freno. Solo così la presenza di bambini stranieri, comunitari o extracomunitari che siano (non vorremmo che oltre alla discriminazione razziale possa far capolino quella di classe nei confronti di chi ha maggiori difficoltà economiche), può diventare l’occasione di crescita,  e i valori di solidarietà promossi da un progetto di integrazione supererebbero di gran lunga il timore di un eventuale ritardo nei programmi scolastici canonici. Del resto i bambini di Trasanni hanno diversi anni di permanenza in Italia e oltre alla nostra parlano altre lingue europee. Ci attendiamo che il sindaco metta in campo tutti gli strumenti di assistenza per favorire questo passaggio e promuova politiche di integrazione efficaci (quali sono i progetti su Urbino 2 ?). Non abbandoni la scuola di Trasanni a sé stessa, ma lavori perché diventi un centro di promozione socio culturale di una realtà multirazziale e multiculturale.  Ostinarsi nella difesa di pluriclasse, come nel Pd si propone, significa creare veramente un danno pedagogico, ma questa volta a scapito dei bambini di Trasanni. il Pd accecato dalla polemica pregiudiziale, si dimentica non solo dei più elementari principi pedagogici, ma anche della sua passata gestione amministrativa scolastica, quando per la scarsità di iscritti chiuse alcuni plessi del territorio comunale trasferendo gli alunni in plessi viciniori. E’ ovvio che il trasferimento crea problemi agli alunni, ai loro genitori e ai docenti che dovranno preparare piani di accoglienza, (cosa del resto che avviene per ogni nuovo arrivo), ma meglio problemi nuovi che ghettizzazione e discriminazione vecchie.

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