Sinistra per Urbino esprime soddisfazione per il voto
parlamentare che istituisce le ferrovie turistiche nel cui elenco figura anche
la Fano – Urbino, pur rimarcandone i limiti propagandistici da campagna
elettorale dal momento che non vengono stanziati fondi. Tuttavia è un passo
avanti per la sua realizzazione e un ostacolo per quei sindaci che vogliono
cannibalizzare per fini clientelari i siti dove passano i binari, causando
gravi danni all’intera comunità provinciale. Il fine della realizzazione della
ferrovia non deve essere né oscurato né trascurato. Si richiede il ritorno alla
situazione precedente il 31 gennaio 1987, data della sua dismissione, e una sua valorizzazione. Questo voto del
Parlamento è un riconoscimento nazionale e giuridico della ferrovia Fano –
Urbino, che nessuno da oggi potrà più negare. Va dato merito all’Associazione
FVM, al Circolo Legambiente di Urbino, che da anni si prodigano incessantemente,
e a Sinistra per Urbino, unica forza politica cittadina che inserì la ferrovia
nel suo programma elettorale del 2014 e che da allora affianca le associazioni
della società civile in questa sacrosanta battaglia. Noi tutti ci siamo battuti
per denunciare in questi anni i sabotaggi dell’allora Presidente di Provincia e
ora sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e del Pd provinciale, le sordità e
l’indifferenza dell’attuale Presidente di Regione Ceriscioli e del Pd regionale,
insensibili alle richieste di sindaci, associazioni, comunità locali.( La
fiducia delle comunità locali in questo partito e in questi personaggi si sta
sempre più deteriorando). Per garantire
la manutenzione ordinaria della tratta ben venga anche l’istituzione del ferro
ciclo, senza che ciò eluda l’obiettivo del ripristino funzionale del treno.
Questo voto costringerà sindaci e privati che in modo inappropriato e spesso
illegale, hanno occupato nel tempo lo spazio dei binari, a recedere,
liberare e ripristinare quei pezzi di tratta
manomessi (ciò dovrà valere anche per il sindaco di Fano e della costruenda
bretella tra via Campanella e via Flaminia). Per quanto riguarda la ciclabile, spendere qualche decina di milioni per una infrastruttura
a fianco dei binari che troverà scarso utilizzo, quando non si vogliono trovare
34 milioni per istituire una decorosa ferrovia turistica, ci sembra un
diversivo per distogliere l’attenzione dal reale obiettivo delle comunità
locali, provinciali e dell’intera nazione, il ripristino della tratta Fano –
Urbino.
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