martedì 21 febbraio 2017

                                                            SCELTE PERICOLOSE

Nel bel mezzo di un periodo contrassegnato da vivaci polemiche sullo stato della sanità in zona e sui  servizi offerti dall'Ospedale di Urbino, messo sotto accusa dai parenti di alcuni anziani degenti inviati, per carenze di posti, in altre strutture della provincia, arriva la notizia della riapertura dell'ospedale Lanciarini di Sassocorvaro.  Un presidio sanitario indispensabile per una vasta rete di Comuni del Montefeltro (e che conta, per di più, tantissimi anziani) la cui chiusura aveva suscitato condivisibili proteste e appassionati dibattiti riapre, ma con gestione  privata, assicurata da Villa Montefeltro, riedizione appena ritoccata di Montefeltro Salute srl. Secondo il consigliere regionale Traversini , la soluzione risponde alle esigenze della popolazione che riesce , così,  a mantenere una serie di servizi"che il pubblico non può garantire".
Certamente, la proposta di Ospedali pubblici a gestione privata non è cosa nuova; per restare nella nostra Provincia, sembra questa la sorte che attende Cagli. E' di qualche giorno fa  una preoccupata presa di posizione di CISL e CGIL che denuncia l'incertezza in cui versano cittadini e personale ospedaliero relativamente al futuro della struttura sanitaria.
Infatti, non esiste, sino ad oggi, alcun atto formale che chiarisca ufficialmente il ventilato ingresso del privato all'interno dell'Ospedale di Cagli, né quali servizi saranno di competenza della gestione privata.  Secondo la nota sindacale, il solo atto ufficiale in merito è la DGR 139/2016 che modifica di fatto gli ex Ospedali di polo di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro in ospedali di comunità, cioè in strutture territoriali  che prevedono la trasformazione dei posti letto in cure intermedie di cui sono responsabili sotto il profilo gestionale i distretti sanitari. Verso la fine dell'anno passato, il direttore dell'Area Vasta e il sindaco hanno informato i sindacati che l'istituto Santo Stefano aveva formalmente avanzato richiesta di potere utilizzare alcuni spazi al terzo piano dell'Ospedale per svolgervi attività specialistiche ambulatoriali non altrimenti specificate e di trasferire una decina di posti letto a Macerata Feltria. Recentemente, il consigliere Traversini ha dichiarato che, conclusa la partita con l'Istituto Santo Stefano, ci sarà un bando pubblico per assegnare al privato tutte le altre funzioni presenti nella struttura, compresi i 35 posti letto destinati alle cure intermedie.
Sembra ,dunque, che la sanità marchigiana si stia avviando verso una strisciante privatizzazione che trasferisce  progressivamente  totalità o parte di servizi tradizionalmente di competenza del settore pubblico ad enti privati, secondo una logica che opera ormai in diversi ambiti dell'economia e della società . Se la regolamentazione della nostra vita secondo i parametri del mercato  sempre la immiserisce, la tendenza è particolarmente grave nel caso della sanità, perché significa monetarizzare la salute, rendere la salute una merce sulla quale qualche privato in odore di appoggi politici costruirà la sua personale fortuna.
Naturalmente, il tutto all'insegna dell'efficienza che il pubblico non potrebbe garantire: e' da decenni ormai che assistiamo ad una campagna a mezzo stampa e televisione sugli sperperi , l'inadeguatezza, la corruzione , l'arretratezza di scuola, trasporti, sanità , talmente martellante da essere diventata senso comune. La cura suggerita o proposta è radicale e passa,  non a caso, per forme miste pubblico/privato di infausta memoria blairiana (ricordate la Terza Via promossa dall'intraprendente ministro laburista che si fece carico di continuare le politiche di deregulation della Signora Tatcher?) che fungono da cavallo di Troia per una sostanziale privatizzazione.
Certo, il pubblico non può garantire  i servizi adeguati (per citare l'ineffabile consigliere Traversini) , soprattutto se è stato sottoposto ad una drastica dieta dimagrante fatta di tagli alla spesa sociale in nome di un'austerità a senso unico che si è tradotta in un attacco mirato alle condizioni di vita della stragrande maggioranza dei cittadini.
Occorre ancora una volta rimarcare che è il PD a farsi carico delle politiche di liberalizzazione di servizi essenziali , noncurante della sonora bocciatura inflittagli il 4 dicembre da milioni di elettori che, attraverso il rifiuto della controriforma costituzionale, hanno anche voluto manifestare un forte disagio, se non aperto dissenso, rispetto alla visione complessiva di un partito che nella sua azione di governo si è fatto promotore dello smantellamento di fondamentali diritti sociali.
Resta, infine, tutta da dimostrare la sbandierata superiorità del privato in termini di efficienza, innovazione e trasparenza.  Se non bastasse la cronaca quotidiana di manager superpagati che fanno fallire miseramente le imprese a loro affidate, basterebbe chiedere a decine di migliaia di pendolari quali progressi abbiano ricavato dalla privatizzazione delle Ferrovie...

venerdì 10 febbraio 2017

IL VOTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FERMIGNANO CONTRO IL RIPRISTINO DELLA FERROVIA E’ UN VOTO CONTRO L’ENTROTERRA.



Il voto del Consiglio Comunale di Fermignano che respinge la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle di richiedere il ripristino della Ferrovia, lascia basiti e sconcertati. E soprattutto sorprendono le motivazioni del  Pd, che liquidano l’impegno  per ripristinare la tratta come un argomento da campagna elettorale perché l’opera sarebbe troppo costosa. Demagogico e strumentale è poi il richiamo all’emergenza terremoto, secondo cui la ferrovia, di fronte alla tragedia che ha colpito la Regione, sarebbe un lusso da non prendere nemmeno in considerazione.  Ci domandiamo: ma questi amministratori,che ritengono troppo costoso il ripristino della ferrovia, conoscono i costi delle varianti della Fano–Grosseto per le sole circonvallazioni di Urbania (130 milioni) e Mercatello (40 milioni)? Come mai così coscienziosi di fronte ai costi della Ferrovia, che tra l’altro rientrerebbero nei costi dello Stato (dopo il voto del Parlamento che inserisce la Fano–Urbino tra le ferrovie turistiche), hanno invece taciuto di fronte agli sperperi di questi appalti pubblici, che subiranno poi aumenti nei costi finali? La mozione invitava a sollecitare la Regione a farsi interprete del voto parlamentare e a risanare la ferita del 1987 che sancì la soppressione della Fano-Urbino,  ed il voto negativo della maggioranza Pd segna un’altra pagina negativa di questo partito  contro le istanze democratiche e ambientaliste del territorio. Il Pd di Fermignano non conosce forse i vantaggi di avere una tratta ferroviaria per un territorio, sia per i collegamenti che per la tutela ambientale e per il contenimento dell’inquinamento ? (Anche nel mese di gennaio la provincia e Urbino hanno sforato più volte i parametri di inquinamento stabiliti dall’U.E. e rischiamo aumento delle  malattie respiratorie e ulteriori multe comunitarie). Dopo i tanti convegni, iniziative, studi, dibattiti, sembra ora superfluo dilungarsi sulla necessità fondamentale del ripristino della ferrovia e soltanto politicanti ottusi o mossi da interessi non palesati possono ostinarsi a negarlo.  Il Pd di Fermignano  si pone così contro gli interessi degli abitanti di Fermignano e di tutto l’entroterra, già ampiamente penalizzato dalle politiche del Pd provinciale e Regionale:  con la riforma sanitaria che ha chiuso numerosi centri sanitari, con il boicottaggio finora della lotta per il ripristino della ferrovia, e con lo smantellamento dell’Ersu, dell’Università di Urbino. Il Pd regionale e provinciale hanno sempre considerato il nostro entroterra come una colonia sacrificandolo agli interessi di potentati politici ed economici della costa, e le sue politiche ne hanno favorito l’impoverimento, la riduzione dei servizi, la spoliazione delle risorse, l’emigrazione dei suoi giovani.  Il Pd di Fermignano si allinea succube a queste politiche dei capi Regionali e Provinciali, ai Ricci e Ceriscioli di turno. Il Pd di Urbino, ha avuto il buon senso di schierarsi per il ripristino della Ferrovia, ma finora ben poca influenza ha sulle scelte regionali. Coloro che hanno votato per il PD dovranno riflettere sul ruolo di un partito le cui posizioni politiche sono contrarie agli interessi delle popolazioni dell’entroterra, così diviso in gruppi di potere da non garantire la governabilità democratica e popolare della Regione e delle nostre città.

venerdì 3 febbraio 2017


                                                                            COMPLIMENTI!


Dobbiamo ammetterlo: non ce l’aspettavamo che le nostre ripetute denunce del degrado urbano e gli accorati richiami ad un’inversione di rotta trovassero una risposta istituzionale così pronta ed efficiente.
Sorpresa doppia, se si considera che , troppo occupati a sottolineare l’impatto ambientale negativo di Santa Lucia, l’abbandono del centro storico, la presenza di una discarica  dal futuro non chiaro e di un ghetto alle porte della città,  non ci eravamo accorti di un’altra  emergenza che comprometteva la tenuta del tessuto urbano e la stessa civile convivenza.  Per fortuna, la Polizia è stata più attenta di noi e qualche giorno fa, sgomberando il parcheggio dell’Ospedale dai parcheggiatori abusivi ha ,finalmente, restituito il decoro  a un’area di indiscusso pregio architettonico. Non solo: ha restituito la tranquillità ai cittadini, oggetto da troppo tempo dell’ammiccante gesticolare di certi individui, per di più malvestiti, improvvisatisi parcheggiatori e che , nell ’era del digitale, pretendevano ancora di indicare con cenni delle mani gli eventuali posti liberi.
Inoltre, in un momento in cui tutti noi siamo diventati consapevoli che qualsiasi servizio è gratificante in sé e deve ormai essere svincolato dalla corresponsione di un salario, retaggio di tempi bui, questi signori ricevevano talora, a discrezione del beneficiario delle loro  illecite segnalazioni, qualche monetina.
Non occorre aggiungere che tali guadagni erano tutti esentasse e contribuivano, dunque, ad alimentare in modo significativo la piaga dell’evasione fiscale per contrastare la quale tanto si sono prodigati i politici, varando severissime leggi  e le forze dell’ordine, impegnate in una caccia senza quartiere a  imprenditori e professionisti  furbetti e, tanto per restare a Urbino, ai proprietari di case che affittano in nero interi stabili agli studenti.
Non si minimizzi il risultato di questa operazione di Polizia  che ha richiesto i tempi lunghi degli appostamenti, la pazienza di esperti segugi rotti a tutte le astuzie del crimine, il coraggio di chi, in una lotta impari, rischia l’incolumità personale.  I proventi dell’illecita attività sono stati sequestrati e forniranno un contributo determinante  per  ripianare le esauste casse pubbliche: secondo fonti giornalistiche accreditate, il guadagno quotidiano oscillava dai 30 ai 60 euro  che, moltiplicati per trenta  ( è noto che questa gente non è solita onorare le festività ed è indifferente alle avversità climatiche e alla pausa pranzo), fanno una bella sommetta che fa sognare non pochi lavoratori.  A conferma, ci giunge voce che diversi stimati concittadini  stanno valutando se abbandonare cattedre, uffici e posto fisso per improvvisarsi posteggiatori. Nemmeno il timore di inevitabili controlli , sanzioni e denunce da parte dei nostri instancabili poliziotti sembra trattenerli   dall'intraprendere tale lucrosa professione .
Né si creda che l’intervento dei tutori dell’ordine sia restato circoscritto all’area del misfatto: nessuna azione estemporanea  e isolata potrebbe debellare efficacemente  il crimine. Occorre individuare la rete di complicità e gli appoggi logistici di cui godono i malfattori. In breve: bisogna individuare i covi.   Le indagini hanno portato le forze dell’ordine nel noto quartiere residenziale di Urbino 2, sogno nel cassetto di generazioni di Urbinati che, se il loro reddito glielo permettesse, scambierebbero volentieri gli appartamenti nei palazzi storici, i casali in campagna  e le villette a schiera della Piantata o di Mazzaferro con un loft anche di modesta metratura a Ponte Armellina. Ma, si sa, gli stranieri si prendono i posti migliori, nel mercato del lavoro, in quello immobiliare e nei parcheggi...
Comunque sia, una ricaduta decisamente positiva della brillante operazione poliziesca si è subito registrata: tanti anziani che negli ultimi tempi  avevano rinunciato a sottoporsi ad esami e cure  hanno ripreso a frequentare l’Ospedale per  effettuarvi prenotazioni e sottoporsi a trattamenti. Risulta , così, smentita una volta per tutte l’ipotesi sollevata dai soliti disfattisti che attribuivano il fenomeno ai tagli alla sanità e al conseguente aumento dei ticket. Era, invece, il timore di essere destinatari delle attenzioni moleste dei posteggiatori  ad avere limitato la fruizione  dei servizi sanitari, con grave pregiudizio dello salute pubblica.
Tutti tranquilli adesso,  in primis quei pochi evasori fiscali restati in libertà che hanno fondati motivi di ritenere che le forze dell’ordine, dopo avere profuso energie, tempo e denaro pubblico in una operazione di così vasta portata e di così significativo impatto sulla sicurezza in città, adesso abbiano bisogno di un  periodo di ben meritato riposo.